IL CONCILIO E LE CONFRATERNITE

Nella fase preliminare del Concilio, tenendo presente che il fine che si proponeva era quello di pervenire allo svecchiamento della Chiesa, ed al suo aggiornamento, c'era chi prevedeva che alla fine nel nuovo quadro ecclesiale non ci fosse più spazio per le confraternite, destinate così a scomparire nel breve giro di qualche anno. Tutto il settore confraternale era considerato come materiale destinato allo scarto.
Invece , nonostante queste pessimistiche previsioni, dopo il dibattito conciliare, le confraternite sono rifiorite a nuova e più vigorosa vita. E' avvenuto , come accade nei campi, quando tutto rifiorisce al vento di primavera. E' sotto gli occhi di tutti questa ripresa delle confraternite . La verità è che si sacrosanto concilio, ha riesaminato questa materia, valutandola alla luce della scienza di Dio, la sacra teologia, e la ha ritenuta valida, ridestando a nuova vita, quelle che sembravano piante appassite. Si disse giustamente, che questo è stato il concilio in cui maggiormente ha dominato il problema dei laici.
Infatti, la parte più qualificante della Costituzione, "Lumen gentium" è dedicata ai temi che di più riguardano il mondo laicale, come: il valore del battesimo, il sacerdozio comune, l'inserimento della funzione laicale alla stessa funzione di Cristo, sotto il triplice aspetto: regale, profetico e sacerdotale.